Categorie
Pensieri

Ali

Una palla d’argento, rotolando, tintinnava per chiamare gli angeli: si diceva fossero sensibili a quel tipo di “onde”. La palla suonava, suonava, e gli angeli arrivavano. A volte si fermavano a lungo; altre volte non entravano per discrezione; altre ancora troppe bolle d’argento si agitavano nello stesso momento e gli angeli si disorientavano, come le tartarughe appena nate che non riescono a trovare il mare se devasti il loro habitat.
Spesso non riusciamo a vederli, ma gli angeli ci sono. Ci devi credere. Se sentono il suono giusto arrivano. Non hanno fattezze da cherubini. Per quello a volte non li scorgi. Significa che li stai cercando male. Poi sono camaleontici, si trasformano: possono all’improvviso diventare farfalle. Perché proprio farfalle non si sa; magari per alcuni si tramutano in cuccioli, o cuori, o ricette, o fiori, o sentieri. Ma mi piace pensare che sia per l’analogia alata. Le ali ci portano dove vogliamo. Portano le persone dove noi vorremmo che fossero. Anche se non sono più fisicamente presenti. Le ali sono il simbolo della libertà, della leggerezza, del trasferimento. Se possiamo spostarci in vita, possiamo farlo anche dopo di essa. Possiamo osare e sperare che qualcuno ci aiuti. Perché niente è possibile senza l’amore puro di una farfalla. O di un angelo.

Rispondi

Scopri di più da Le Storie di Manu

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere