C’erano una volta i numeri. Molti di loro erano nati per stare da soli, ma gli altri… Gli altri quella sera sembravano attratti da una forza magnetica e naturale. Allora non persero tempo e si riunirono: erano 365. Uno tentò di scappare, ma fu fermato. “Dove credi di andare, 365?”.
“Fingi di non avermi visto: Eleonora mi sta aspettando; non è stata invitata e non riesce a capire perché. Stasera se non torno a casa e la consolo, dicendo che nessuno aveva intenzione di escluderla, finisce male – già lo so – altro che Eris e la guerra di Troia”.
“Ma… Ma… Ma stai scherzando o dici sul serio?”.
“Mai stato così serio in vita mia. E tu non capisci perché sei single, tutto qui!”.
“Mmm… Mi sa che devo spiegarti un paio di cose. Dimmi: se addizioni a noi un altro numero, il totale è sempre lo stesso?”.
“Certo che no, saremmo 366, embè?”.
“Embè, 366 non è il numero che stanno aspettando le tre sorelle stasera. Noi ci siamo riuniti per questo. Per strappare loro un sorriso accanto alle lacrime. Per farle stare meglio, o forse peggio, ma in ogni caso per tenere loro compagnia nel ricordo. 366 non ha la stessa simbologia. Ne hanno bisogno. La tua fidanzata ci sarà anche domani, e tu sarai lì per lei. Noi dobbiamo essere 365 adesso, domani non occorrerà più”.
“Ho capito, ma chi le conosce queste sorelle, chi sono? Posso mai dire ad Eleonora che l’abbandono per delle sconosciute?”.
“E’ qui che sbagli. Non sono delle sconosciute. Il loro sorriso è lo stesso che hai tu quando ti sforzi di non pensare a qualcosa che ti arreca sofferenza. Le loro mancanze sono le stesse che hai tu quando pare che l’aria che ti serve per respirare scappi via. Qualcuna camuffa meglio; qualcuna non ha paura di ammettere che il suo dolore le è passato addosso come un bulldozer; qualcuna ha smesso di fare le cose che faceva prima perché non hanno più lo stesso sapore”.
“Tanta costernazione. Ma non ho capito cosa potrei fare per loro, ammesso che volessi fare qualcosa”.
“Resta. Genera catarsi insieme a noi. Forma il 365. Aspetta che contino sulle loro dita fino a farci entrare tutti. Distruggi insieme a noi la nostalgia, e acuisci i ricordi affinchè il tempo non li scolorisca, ma li rinsaldi alla memoria con una fiamma ossidrica. Fatti toccare. Contare. Accarezzare. Respingere. Amare. Odiare. Falle ridere. Falle piangere. Ma non le abbandonare. A volte tutti insieme trasportiamo tanto di quel dolore che se non le accarezziamo, potrebbero soccombere. Non lo meritano, te lo assicuro. Sono allegre, erano allegre, devono continuare a esserlo. Il sorriso è la linfa, il sale della vita. Ti mostro una foto. Vedrai che capirai subito quello che sto dicendo”.
Il numero mostrò allora a 365 le sorelle di cui gli aveva raccontato, e questi venne improvvisamente abbagliato da una luce intensissima, come quando ci si risveglia dopo un sonno lunghissimo, portato avanti senza interruzioni.
“OOOOOOOOOOOh! E questo biancore splendente non c’è più?”.
“A tratti, mio caro. Qualcuna è più brava. Qualcuna meno. Qualcuna finge. Noi siamo 365, siamo tanti, siamo forti: dobbiamo aiutarle! Ma che stai facendo? Sei al telefono? Non hai capito niente di quello che sto provando a dirti? Sei irrimediabilmente insensibile e io che spreco il mio tempo con un anaffettivo come t…
“Ssssssshhhhhh, un po’ di silenzio, per favore! Amore… amore! Non torno a casa stas… Sì, che ti amo! Ma… stammi a sentire un attimo… tu il mondo lo desideri triste o felice? No, non è una domanda stupida, rispondi ti prego. Ecco, lo sapevo: ti piacciono più i sorrisi che le lacrime. E allora aspetta che passi questa giornata, amore mio. Il dolore di una parte del mondo si dissolverà e se alzerai gli occhi al cielo vedrai tre cuori leggeri su un tappeto volante. No, non devi provare a salirci anche tu, devi solo guardare in quella direzione e salutare le tre donne che lo cavalcano… Stanno cercando di raggiungere qualcuno che hanno perso, e solo se stasera resto qua ci riusciranno. Lo so, lo so: Ti amo anch’io.”
CLIC.
“Allora, amico? Che hai da guardarmi con quella bocca spalancata? Non avevamo una missione importante da compiere? Sbrigati, dai: è tardi, andiamo ad abbracciare le tre sorelle, c’è bisogno di più sorrisi nel mondo!”.