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Pensieri

Spesso chi scrive – e non solo – vorrebbe giornate di 48 ore. Io, in realtà, mi accontenterei che fossero di 36: 12 le lascerei al giorno e 12 in piú le regalerei alla notte. Non per dormire, no… il sonno è indispensabile, certo, ma come diceva Walter Chiari in una mia libera parafrasi: “Con la morte avremo modo di recuperare il sonno arretrato”. Le 12 ore guadagnate al buio le userei per un bicchiere di vino in più con gli amici, per fare l’amore con qualcuno in grado di scatenare “reazioni chimiche”, per guardare la luna seduta in terrazzo sull’asciugatrice – so bene che serve ad altro, ma adoro comunque stare lì- e soprattutto per disseminare pensieri. Pensieri a volte slegati, sciolti, in forma di apparente nonsense, eppure così squisitamente densi di significato per chi li genera. Se succede di tanto in tanto anche a voi e cercate qualcosa di simile, lo troverete qui.